Blockchain il significato di una rete tecnologica distribuita

Pubblicato sulla rivista Altro&Oltre nr. 51, ottobre 2024

Blockchain significato di una rete distribuita

Di Blockchain si sente parlare ormai da anni, ma la conoscenza di questa complessa tecnologia e dei suoi impieghi non è ancora così nota. Vediamo di cosa si tratta.

Blockchain significato di una rete distribuita. Può essere definita come un registro digitale avanzato, dotato di un sistema crittografato in grado di proteggere dati sensibili e che è accessibile pubblicamente. Più in dettaglio, si tratta di una tecnologia che appartiene alla categoria delle tecnologie Distributed Ledger. Che significa: poter utilizzare database che si trovano su più computer nello stesso momento, tutti perfettamente sincronizzati sugli stessi documenti. Questi archivi fanno riferimento a un registro distribuito, governato in modo da consentire l’accesso e la possibilità di effettuare modifiche da parte di più nodi, ovvero partecipanti, di una rete. Piuttosto che avere un’unica autorità centrale che controlla e verifica le transazioni, come avviene nei sistemi tradizionali, la Blockchain consente a tutti i partecipanti della rete di avere una copia del registro delle transazioni.

Si tratta nei fatti di una vera e propria una “catena” costituita da blocchi di dati, ciascuno contenente un insieme di transazioni. Ogni blocco è collegato al precedente in modo cronologico, creando appunto una catena di blocchi: da qui il nome “Blockchain”. Ogni blocco contiene un hash crittografico del blocco precedente, che garantisce l’integrità e l’immutabilità della catena. Una volta che una transazione viene registrata, non può essere modificata o cancellata, garantendo un alto grado di sicurezza e trasparenza. L’hash è una operazione che permette di mappare una stringa di testo e/o numerica di lunghezza variabile in una stringa unica ed univoca di lunghezza determinata: identifica in modo univoco e sicuro ciascun blocco. Un hash non deve permettere di risalire al testo che lo ha generato.

Le applicazioni di questa tecnologia si sviluppano in modi molto diversi tra loro. Può essere introdotta per disintermediare interazioni di varia natura, consentendo potenzialmente, di fare a meno di banche, notai, istituzioni finanziarie e così via. Altre modalità di utilizzo variano dalla creazione di processi sicuri all’introduzione di nuovi modelli di interazione.

Blockchain significato di una rete distribuita

Le transazioni con la Blockchain

La Blockchain nasce, in risposta alla crisi finanziaria del 2008, figlia di un sistema finanziario opaco, controllato da pochi attori. Allargando le vedute oltre al mondo finanziario, è una tecnologia che offre alle persone uno strumento digitale sicuro, trasparente, decentralizzato e disintermediato.

Dunque nella pratica: generalità anagrafiche, transazioni e qualsiasi passaggio di informazioni, vengono registrati e criptati dagli utenti attraverso stringhe crittografate utilizzabili solo dai proprietari delle stesse e confluiscono in banche dati validate dai nodi e perpetue. Anche se un registro di Blockchain è pubblico, le comunicazioni di dati attuate al suo interno sono verificate e inviate utilizzando tecniche avanzate di cifratura. Questo assicura che i dati giungano corretti dalle fonti ai destinatari e che niente venga intercettato nel frattempo. L’assenza completa di intervento umano nella veste di operatore che agisca da garante, riduce il rischio legato all’utilizzo di tecnologie di protezione informatica convenzionali.

La Blockchain utilizza anche meccanismi di consenso, come la prova del lavoro (proof of work) o la prova della partecipazione (proof of stake), per garantire che le transazioni siano validate e aggiunte alla catena solo dopo aver raggiunto il consenso tra i partecipanti della rete.

Questa tecnologia è stata originariamente sviluppata per supportare le criptovalute come Bitcoin, ma le sue applicazioni si sono estese ben oltre il mondo delle valute digitali. Oggi, viene utilizzata in settori come la finanza, le catene di approvvigionamento, la sanità, l’immobiliare e molti altri, offrendo trasparenza, sicurezza e efficienza nei processi aziendali e finanziari.

Blockchain e bitcoin

Dal web 1 al web 3, come cambiano le attività degli utenti in rete

Ed eccoci alla realtà che gira sul web. La Blockchain infatti non sarebbe che una maniera evoluta di utilizzare la rete. Per comprenderla è necessario ripercorrere lo sviluppo web connesso alle modalità di utilizzo. Si comincia dal web1 o web statico, consultabile ma non interattivo. La sua evoluzione, durante gli anni, ha portato alla nascita di una nuova versione: il web2, meglio noto anche con il nome di web dinamico con la possibilità di inserire contenuti e di girarli ad altri. Con il web 3 l’ultima trasformazione, la rete evolve ulteriormente e diventa una palestra virtuale dove decidiamo noi che attrezzi utilizzare e come utilizzarli facendo a meno dell’intermediazione di terzi. Ecco come possiamo descrivere le potenziali applicazioni. Gli strumenti candidati a diventare i principali elementi abilitanti del web 3.0 sono principalmente tre:

I wallet che permettono di custodire criptovalute, di effettuare transazioni e, più in generale, di interagire con la Blockchain, identificando univocamente l’utente.

Gli smart contracts, definiti come un insieme di istruzioni espresse in linguaggio informatico e visibili a tutti, che vengono eseguite automaticamente da una rete Blockchain al verificarsi di predeterminati eventi. In tal senso, gli smart contract rappresentano il principale meccanismo di disintermediazione nel web 3.0, poiché non richiedono un intermediario incaricato di far rispettare un “accordo”.

I token, strumenti utilizzati per la gestione di asset digitali non nativi all’interno di una piattaforma Blockchain. Tali scambi possono essere finalizzati istantaneamente coinvolgendo solamente venditore e acquirente.

Perché utilizzare la Blockchain

Gran parte delle industrie potrebbe trarre benefici significativi dall’impiego dei Distributed Ledger (DLT). Ci sono parecchi casi di utilizzo commerciale delle Blockchain, con transazioni che vengono automaticamente verificate e organizzate da una piattaforma decentralizzata che non richiede la supervisione di un ente o di un soggetto centrale, pur garantendo la sicurezza riguardo possibili manomissioni e frodi. Il caso più significativo e rodato è quello relativo alla circolazione delle monete virtuali tra cui i Bitcoin.

Secondo le previsioni del World Economic Forum, entro il 2025 ben il 10% del PIL del mondo sarà prodotto da attività e servizi che saranno erogati e distribuiti attraverso queste le tecnologie. Ed è noto proprio come l’utilizzo dei dati, seppur protetto e consentito, sia ritenuto l’oro nero della nuova era digitale che le Blockchain sembrerebbero aprire, offrendo vantaggi significativi in termini di efficienza operativa, riduzione dei costi e miglioramento dei servizi offerti ai clienti.

 

Fonte: Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano: www.osservatori.net

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