Compito in classe: storytelling

On line a lezione di web marketing. Il 2 dicembre scorso ho cominciato un corso master in web marketing e social media. Ora sono a lezione. Modulo storytelling. Io e i miei compagni siamo al momento dell’esercitazione.

Ecco il compito che ci assegna l’insegnante: ciascuno di noi dovrà raccontare una storia attraverso un oggetto importante o che usa di frequente, magari la sua storia. Mi guardo intorno. Vedo la mia agenda blu, piccola, i fogli Agenda blusono a righe, giallognoli, nulla di più vecchio e tradizionale. Sono sempre al computer ma gli appunti e il programma della giornata li annoto ancora sulla carta: non sono ancora riuscita a familiarizzare con l’agenda del mio Iphone. E’ blu anche la penna. La corazza è blu, l’inchiostro rigorosamente nero. Sono oggetti famigliari. Scaldano la mia scrivania insieme ai post it e ai quaderni.

La mattina apro questo libretto e ogni sera lo chiudo con l’elastico blu zigrinato. All’interno la linguetta in poliestere che funge da segnalibro, la sfilo in corrispondenza della giornata. Inforco gli occhiali e comincio il mio lavoro. Guardo le mail, tante, troppe. Butto lo spam, stampo quelle da conservare e rispondo subito a tutte le altre. Meglio sbrigarsi con la corrispondenza. Il rischio è dimenticarsi qualcosa o qualcuno. Non va bene, ogni interlocutore è prezioso, sta facendo il suo lavoro. Butto l’occhio alla libreria del mio studio e mi chiedo quando mai avrò tempo di ripassare il bel libro di Digital marketing integrato letto qualche tempo fa. Sospiro, chissà forse domenica. Ma no, poi la domenica faccio altro: passeggiate, pranzo in famiglia, lettura di un libro, tennis…..

Andiamo avanti, inserisco le credenziali per entrare nel Cms del sito di un cliente. La pagina giallina mi ha detto: aggiorna! Comincio a pensare al prossimo articolo. Sì utilizzerò la tecnica dello storytelling. Per parlare di terremoto? Certo perché no. Ho già in testa il pezzo. L’azienda per cui lavoro produce e commercializza dispositivi antisismici. Un prodotto tecnologico, la divulgazione è scientifica. Mica facile. Ma il prossimo post sarà descrittivo, niente numeri, niente statistiche, solo una voce: quella di un prof. Mi ha raccontato la disavventura della sua scuola. E’ un istituto agrario in mezzo alla campagna. Nel 2012 il terremoto l’ha parzialmente distrutto. Prima era spaventato, poi preoccupato. Ha ricostruito la sua scuola insieme ai suoi studenti. Intanto ho preparato la pagina facebook poi inizierò una campagna Adv.

Di nuovo mail, il telefono che squilla. E’ ancora un’ insegnante, mi chiede se la sua prenotazione per l’incontro sui temi ambientali richiesto per i suoi ragazzi, è confermato. Ecco non mi occupo solo di divulgare la “prevenzione sismica”. Organizzo eventi sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Il tema è di grande attualità. Interessante più per gli insegnanti che per i ragazzi. Mah, Greta ci ha illuso che i giovani siano sensibili alla salute del loro Pianeta. Non sono capaci di fare neppure la raccolta differenziata. Certamente dobbiamo insegnargli. Ma la realtà non è quella che racconta la slavata ragazzina del Nord. Noi baby boomers non abbiamo rubato il futuro ai giovani. Il nostro più grave errore è stato quello di inzuccherarlo all’inverosimile e il contraccolpo con la realtà sarà durissimo.

Caspita devo fissare il prossimo incontro per il torneo di tennis: doppio. Che fatica mettere d’accordo 4 persone. Mi attacco a whatsapp, digito veloce, la scadenza per disputare il match è il 15 di questo mese. Nel giro di due ore ho tutte le risposte e il campo è fissato. Fatta anche questa.

Un’altra occhiata al mio prezioso libretto con la copertina blu e continuo…tante le pagine ancora da riempire, giorno per giorno.

 

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